Alle 9 di mattina il carattere è messo già a dura prova: le indicazioni sono poco chiare, la lingua e la simbologia thailandese non aiutano, l’umidità e il calore salgono e la pazienza scende. Io sbrigativa e insofferente, Sebastiano confuso e spaesato: primo mini litigio della vacanza. Ma l’amore trionfa sempre!
2010 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati |
Gran Palace a Bangkok 2010 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati |
Gran Palace a Bangkok 2010 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati |
Prendiamo tutti i mezzi pubblici e non: metro, skytrain, battello, taxi. C’imbattiamo nelle vie del mercato degli amuleti, tutte le bancarelle vendono più o meno le stesse cianfrusaglie, tutte le strade hanno lo stesso odore/puzza (dipende dai punti di vista).
La meta prefissata, il Wat Phra Kaew con l’annesso Palazzo Reale, è raggiunta. Il Wat Phra Kaew, meglio conosciuto come Tempio di Smeraldo, è considerato il più sacro tempio (Wat) buddhista in Thailandia. Si trova nel centro storico di Bangkok. È un complesso di edifici religiosi, ed è una delle quattro parti in cui si divide il complesso del Grande Palazzo Reale. All'interno del suo tempio principale è custodita la sacra statua del Buddha di Smeraldo che che teoricamente non si potrebbe fotografare. Appunto teoricamente, perchè io ci sono riuscita dall'esterno. La piccola statua è collocata su un altare sopraelevato ed è a malapena visibile tra le decorazioni dorate, ma sempre coperta da abiti regali, uno per ogni stagione (calda, fredda e delle piogge) che vengono cambiati all'inizio di ogni stagione dal re (o dal principe ereditario) nel corso di una solenne cerimonia.
Visitiamo il Wat in esemplare silenzio, lo osserviamo da tutti i lati possibili e in tutte le sue sfumature. Ci togliamo e rimettiamo in continuazione le scarpe, nei templi si entra scalzi o tutt’alpiù con i calzini.
All'interno dell'edificio del Palazzo Reale il visitatore non può entrare fatta eccezione per alcune anticamere, ed è un vero peccato perchè probabilmente ci siamo persi un gran bel pezzo di cultura thailandese.
Passiamo con rapidità tra un Wat e l’altro per finire il giro culturale nel tempio del Buddha reclinato (Wat Pho). Lungo il percorso per ammirare il Buddha reclinato c’è la possibilità di fare delle offerte ai monaci; 20 Bath divisi in 100 centesimi per poter mettere una monetina in ogni singola ciotola. Ogni ciotola rappresenta una diversa destinazione dell’offerta (per i monaci, per la pulizia, per il cibo ecc...). Tutto il tempio risuona di un gradevole scintillio! E dire che una gentile signora che ci aveva abbordati fuori dal Palazzo Reale ci aveva altamente sconsigliato di dirigersi in questo tempio: “Ragazzi a quest’ora i monaci stanno pregando, andate al parco Dusit (ndr comunque bellissimo) con il mio tuc tuc”. Per fortuna che tra i due viaggiatori ce n’è una molto diffidente.
Tempio del Buddha reclinato a Bangkok2010 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati |
Seba al tempio del Buddha reclinato |
Dopo un pomeriggio cocente e affaticante ci meritiamo un bel massaggio, che tutto è meno che rilassante! Un’ora sotto le mani, e le gambe, e i piedi di due abili massaggiatori della scuola ufficiale di Massaggio di Bangkok ci rimette in sesto. Seba russa, io gemo di dolore, ogni tanto si sente qualche ossicina schricchiolare, segno di anni e anni passati in piena inattività fisica. Ma l’atmosfera e la musica invogliano al relax e chiudendo gli occhi posso ancora sentire gli uccellini cinguettare.
Maciniamo ancora chilometri e chilometri alla ricerca di un ristorante dove cenare. Sotto la buona stella della nostra fedele guida giungiamo al celeberrimo Racanawi Samosorn. La gente del posto viene qui per la vista sul fiume e per i gustosi ed economici piatti di pesce e frutti di mare. L’unico neo è che non essendo proprio un ristorante turistico il personale parla poco, anzi pochissimo e male l'inglese e risulta abbastanza difficile farsi capire anche per avere una semplice bottiglia di acqua gasata.
Non ancora esausti dalla giornata pregna di eventi non vogliamo perderci nulla e decidiamo di recarci a Patpong, la zona più vitale e popolata per la nightlife di Bangkok. In realtà poi la stanchezza ci farà pentire di esserci imbattuti in un proliferare di gente, odori e rumori. Per chi ama il genere vacanza sessuale o trasgressiva o comunque viene in Thailandia con unico scopo il divertimento, allora sì, questo è il posto giusto per voi. Infatti noi non ci siamo trovati troppo a nostro agio passeggiando sulla via principale dove i pr ti impongono (sì proprio così perchè te lo sbattono davanti alla faccia) il loro menù con i vari "pussy" spettacoli...
Una corsa in tuk tuk fino all’albergo, una doccia calda. Smog e stanchezza sono gli ultimi ricordi della giornata. E domani si ricomincia.
Continua a leggere... Il racconto di viaggio prosegue nel prossimo post!
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