venerdì 20 febbraio 2009

Lake Malawi: "A very very beautiful place"

Malawi, Nkhata Bay (Kande Beach) – Chitimba
Poco dopo la partenza ci fermiamo a fare la spesa in un tipico mercato malawiano. Sono assalita dalla puzza. Il mercato è diviso in settori, dalla frutta e verdura la pesce, dalle cose per la casa alla musica. Dappertutto comunque un odore terrificante, non potrei mai pensare di mangiare quelle cose e uscirne sana.
Sulla riva settentrionale del lago Malawi si trova Chitimba, un villaggio situato a nord al confine con la Tanzania. Siamo saliti e scesi da una piccola montagna e abbiamo ammirato un panorama mozzafiato. L’acqua del lago era di colore blu turchese, però quando sono arrivata alla spiaggia magicamente trasformata in marrone: Bianca ci sconsiglia di fare il bagno. Il lodge-campeggio si trova su una spiaggia dorata, tra palme e alberi di banane e papaia. Passo il pomeriggio a sonnecchiare all'ombra, niente di che. Sono lercia, mi guardo i vestiti che indosso da almeno 3 giorni: sono lerci anche loro ma non ho voglia ne di cambiarmi ne di fare la doccia: that’s Africa man!
La sera l’ennesimo diluvio universale ci accompagna per tutta la nottata ma io monto la mia tenda sotto una tettoia di protezione e non ho molti problemi di umido o bagnato.

Vista sul lago del Malawi2009 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati
Lago Malawi
2009 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati


20 febbraio 2009                    
Tanzania, Chitimba – Kisolanga
Ore 4.30: la sveglia oggi è prestissimo, alle 5.45 siamo già in viaggio verso la Tanzania. Oggi sarà un lungo giorno di trasferimento.
Alla dogana vedo un tipo che ha i pantaloni talmente grandi che li deve tenere allacciati con la cintura quasi sotto le ascelle. Lo so che non dovrei ridere ma ha anche un’aria da stupido o forse sono io che sono solo stanca di vedere sempre cosi tanta povertà che sto cominciando ad esserne indifferente.
Gli uomini vanno in giro con mazzette di banconote locali che non valgono niente. Cercano qualche pollo da truffare, oppure tentano di venderti di tutto, anche le cose più inutili come ad esempio un mazzo di carte.
Il viaggio prosegue. Dopo pochi chilometri Bianca investe un cucciolo di maiale: chissà se sarà morto? Gli altri ci ridono su tutto il giorno per questo episodio ma io non ci trovo nulla di divertente!

Nel pomeriggio arriviamo alle Old Houes Farm Kisolanga dove facciamo un update perché con la pioggia che scende nessuno di noi ha voglia di piantarsi la tenda.
Bianca non mi frega più, ogni volta spaccia per “very very beautiful place” posti che poi secondo me fanno schifo o sono anonimi proprio come questo. La cosa mi preoccupa molto perché quando le ho chiesto come fosse il posto dove staremo a Zanzibar ha aggiunto un “very” in più del solito….
In un batter d’occhio è già sera perché mi dimentico di tirare ancora un’ora più avanti l’orologio. Ceniamo nel ristorante del camp che è molto caratteristico: è costruito con fango e sterco di vacca ed ha il tetto in paglia. È insomma come le tipiche case africane.
La zuppa di pomodoro con pane al burro è squisita ma il resto è pietoso: anche stasera sto leggera, di sto passo torno a casa dimagrita di 10 kg.

Continua a leggere... Il racconto di viaggio prosegue nel prossimo post!

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