giovedì 10 marzo 2011

Phi Phi Island, finalmente in paradiso!

Il traghetto impiega quasi due ore per la traversata. Ci addormentiamo e quando si risvegliamo siamo catapultati in un mondo che, apparentemente, più che un paradiso sembrerebbe il girone dell'inferno. Centinaia di persone, una più spaesata dell'altra; centinaia di indigeni che accolgono i clienti dei rispettivi hotel o che ne cercano di nuovi: è il caos totale! Ma non lasciatevi ingannare è solo l'impressione di un insolito impatto iniziale, il resto è semplicemente meraviglioso. Troviamo subito il nostro corrispondente che carica tutte le valige su un'enorme cariola e ci conduce all'Hotel Phi Phi Casita prenotato via internet prima di partire (www.ppcasita.com). Subito alle spalle della spiaggia di Ao Lo Dalam questa elegante imitazione di un villaggio di pescatori è costituita da piccoli bungalow in legno sorti da una superficie fangosa tutta ricoperta di fiori. Troviamo che sia un'ottima sistemazione con un buon rapporto qualità/prezzo.
Nell'attesa del check-in approfittiamo della piscina per un bagno rigenerante, dopodichè una breve passeggiata per orientarci meglio nel piccolo ma intricato paese e dulcis in fundo un rilassante thai massage.
Ko Phi Phi è sorprendente. Le sinuose spiagge, le baie tranquille e le meravigliose scogliere di roccia calcarea richiamano viaggiatori da tutto il mondo. Ko Phi Phi Don fa parte del Parco Nazionale Marino di Ko Phi Phi che comprende anche la vicina isola di Phi Phi Leh.

Nella piscina del Phi Phi Casita Hotel
I bungalow del Phi Phi Casita Hotel
In giro per il piccolo paese dell'isola

Il giorno dopo lo passiamo in barca facendo il giro completo dell'isola, fermandoci nei punti più interessanti: visitiamo le fish cave, facciamo snorkeling nella laguna di Pilah poi con una canoa ci facciamo portare ad una scaletta che fa da accesso a Maya Beach sul lato opposto dell'isola. Qui è stato girato il film "The Beach" con Di Caprio e da allora l'afflusso turistico è aumentato notevolmente. Dovrebbe infatti essere un posto spettacolare ma le centinaia di persone ne deturpano il paesaggio e la quiete. Ci fermano giusto il tempo di renderci conto che non è il posto ideale per noi, scattiamo un paio di fotografie e torniamo indietro, ci ributtiamo in mare e risaliamo in barca.

Fish Cave
2011
© Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati
Naufraghi a Maya Beach
Maya Beach
2011 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati

Proseguiamo il tour ma dobbiamo tornare al molo perchè c'è una signora che non sta bene, vomita a go-go! Andiamo a fare snorkeling nella parte orientale dell'isola. Io incontro non poche difficoltà dovute alle forti correnti e non riesco a far rientro da sola. Sebastiano cerca di aiutarmi ma poi interviene un uomo misterioso che mi prende per un braccio e inizia a trascinarmi: sarà incoronato il mio eroe. Di lui ricordo solo che aveva le mani ruvide anche sott'acqua, per poi scoprire che era un giovane cinese! Ci fermiamo a Bamboo Island e a Monkey Beach. Qui inizia a piovere, un forte temporale che ci costringe a fermarci proprio in mezzo all'oceano, la visibilità è nulla. C'è un ragazzo che ad ogni tuono si tappa le orecchie tutto spaventato ed è lo zimbello della barca, ogni volta non possiamo intrattenerci del ridergli in faccia. Che uomo codardo!!!
Una fresca Singha bevuta in spiaggia con la luna piena e gli spettacoli di fuoco concludono la giornata.

A Bamboo Island
Bamboo Island
2011 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati
Monkey Beach (nessuna scimmia avvistata)

Trova il gatto....e buon appetito!!!
Spettacoli con i fuochi sulla spiaggia

Il mattino seguente con un taxi boat raggiungiamo Hat Yao detta anche Long Beach. Si arriva in boat tail per pochi bath o con una passeggiata di 45 minuti attraverso i sentieri della jungla. La spiaggia è fantastica e molto meno affollata di quelle di Tonsai. É un posto da sogno ma come tutti i sogni ogni tanto è interrotto da qualche imprevisto. Un improvviso temporale ci costringe a rifugiarci in un ristorantino sulla spiaggia dove ne approfittiamo per pranzare aspettando che smetta. Ma il tempo non migliora così decidiamo di ritornare al villaggio di Tonsai dove esploriamo viuzze ancora sconosciute, facciamo un bagno in piscina con un nuovo temporale in arrivo e finiamo per riposarci nel nostro bungalow fino all'ora di cena.

Long Beach
2011 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati
Long Beach
2011 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati
Long Beach
2011 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati



Il giorno seguente ritorniamo a Long Beach ma stavolta camminando attraverso la jungla. La giornata è ottima e oggi si può dire che siamo veramente in paradiso! Il tempo trascorre tra rinfrescanti bagni nelle tiepide acque dell'oceano e pennichelle sotto la palma. Io mi ustiono. Seba si abbronza.

Long Beach
2011 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati
Pausa sul sentiero che dal paese di Tonsai porta a Long Beach



Per l'ultimo giorno di permanenza decidiamo di andare al View Point in cima all'isola. Ci sono due strade che portano a destinazione, una più facile ma lunga ed una molto più corta ma irta e fatta interamente di scalini. Inconsapevoli di quello che ci sarebbe aspettato optiamo per la prima avendo però la fortuna di incontrare uno dei pochi camioncini presenti sull'isola e scroccare loro un passaggio. Sebastiano è generoso e lascia 40 Bath di mancia. Così in poco tempo e con poca fatica raggiungiamo il picco. E per fortuna che abbiamo incontrato quei gentili signori altrimenti avremmo sicuramente abbandonato l'obiettivo prima dell'arrivo.
Dalla cima, il panorama sulle baie gemelle, le vedute del sottile istmo e delle acque color smeraldo, turchese e giada, le ripide scogliere carsiche e la tranquilla Phi Phi Leh all'orizzonte sono decisamente da cartolina. Il tempo di riposarci, scattare qualche foto e siamo già sulla via del ritorno. Rompo una ciabatta e me la faccio tutta a piede nudo.

Composizione floreale thailandese
2011 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati
Point View Phi Phi Island
Point View Phi Phi Island
2011 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati

Mangiamo al nostro ristorante preferito, Seba assaggia l'ennesima specialità thailandese, io la solita cucina locale: non ne posso più dei forti sapori locali e prendo un'insalata con i consueti 3 gamberi di numero.
Ci dirigiamo al molo dove prendiamo l'ultimo traghetto della giornata per Phuket. Un minibus ci accompagna in aeroporto, il solito temporale si scatena e con il solito ritardo giungiamo in nottata a Bangkok. In aeroporto il referente dell'hotel prenotato online ci accompagna in albergo. Sono quasi le 2 del mattino quando ci addormentiamo.


Continua a leggere... Il racconto di viaggio prosegue nel prossimo post!

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