Ci svegliamo di buona
lena, dobbiamo prendere il volo per Cuzco. Facciamo una povera colazione fatta
di pane, burro e marmellata in bustona gigante, latte in scatola, thè e uova.
Il tutto a pagamento (10 soles = 3 euro ca).
Il volo Lima-Cuzco con la Taca Airlines, prenotato alcuni mesi fa per 60$ a testa, dura poco meno di 1 ora. L'aeroporto di Cuzco è davvero piccolo, sembra più una stazione. Il referente dell'hotel che abbiamo prenotato è fuori che ci attende.
Contratta il prezzo per un taxi. Saliamo. L'alpaca qui regna sovrano: sedili rivestiti in alpaca, cruscotto coperto di alpaca, tappetini di alpaca. É il regno degli acari :) É forse il taxi più sgangherato che abbia mai preso, supera di buon grado quello di Istanbul. Mentre il tassista litiga con il conducente di un camioncino proprio fuori dall'hotel, noi scendiamo in fretta perchè l'auto arranca. A fatica è riuscito a salire fin quassù e non sono certa che il suo freno a mano possa reggere ancora per molto.
Check-in, riponiamo le valigie e siamo già in strada.
In gran parte delle città sudamericane le strade sono attraversate da un'energia gioiosa e febbrile che a Cuzco diventa travolgente. Scendiamo fino a Plaza de Armas dove ci troviamo circondati da venditori ambulanti che offrono massaggi, burattini a dita, dipinti, CD e tatuaggi. Cuzco è una delle città più turistiche del mondo, ma nonostante le orde di turisti e la massiccia immigrazione dalle province e dopo gli anni di terrorismo, è una città relativamente sicura, dotata di discrete infrastrutture e abitata da una popolazione amabile e intraprendente. Proseguiamo per Av. El Sol, l'arteria commerciale della città, sempre molto trafficata. Decidiamo di mangiare al Los Toldos. 1/4 di pollo con patatine fritte, insalata, coca cola per 18,75 soles = 5,50 euro a testa. Si mangia bene. Voto 7.
L'altitudine si sente, ad ogni movimento azzardato il cuore mi batte a mille e quando non è il cuore a dare problemi è la mancanza d'aria e i giramenti di capo. Per questo motivo il nostro andamento è davvero lento. In Av. El Sol compriamo il Boleto Turistico che costa 130 soles = 38 euro ca. che ci servirà per accedere a quasi tutti i siti e i musei che visiteremo nei prossimi giorni. Sempre con molta calma raggiungiamo l'Iglesia Santo Domingo dove l'ingresso costa 15 soles = 4,4 euro, ma noi decidiamo di non entrarci anche perchè non si possono fare ne foto ne video. É però degna di nota perchè sono dipinti incantevoli arcangeli raffigurati come bambini andini in jeans e maglietta. Proseguiamo per le inquinatissime strade di Cuzco. Viste le auto che circolano non ci sorprende che l'inquinamento sia davvero un problema serio di questa città: l'aria è irrespirabile. Anche se il Governo ha stabilito che le auto più vecchie di 10 anni debbano essere cambiate, continuano comunque a circolare mezzi con almeno 20-30 anni di età. Questa è quindi la sola fonte d'inquinamento anche perchè l'unica fabbrica presente a Cuzco è quella della birra Cuzqueña. Ci viene detto inoltre che a Cuzco la polizia comunale è prevalentemente composta da donne perchè non sono "corruttibili" come invece lo sono gli uomini e alla domanda "Quant'è?" non cedono alla bustarella.
Percorriamo Santa Clara dove sorge la chiesa e il convento raramente aperti al pubblico, fino a raggiungere l'Iglesia de San Pedro di fronte alla quale viene ospitato il mercato, il cui trambusto si riversa tutto sul marciapiede. Un ricco spunto di vita popolare, costumi e tradizioni.
23 aprile 2012
Girovaghiamo a casaccio per le vie di Cuzco, senza seguire un itinerario preciso. Decidiamo di sfruttare il nostro Boleto Turistico visitando il Museo Histórico Regional e successivamente il Museo de Arte Popular.
Il primo è allestito nell’edificio coloniale detto Casa Garcilaso de la Vega. Presenta una collezione disposta in ordine cronologico, inizia con punte di frecce del periodo preceramico e prosegue con alcune ceramiche e gioielli delle culture wari, pukara e inca. C’è anche una mummia di Nazca, alcuni tessuti inca e piccoli oggetti ornamentali d’oro.
Nel secondo sono esposte opere di artisti e artigiani che rappresentano uno spaccato della vita quotidiana. Raffigurano scene di ubriachezza nelle picanterie, di tortura sulla poltrona del dentista, di carneficina in una macelleria e perfino di un taglio cesareo. C’è anche una mostra di fotografie che ritraggono scene di Cuzco nella prima metà del secolo scorso (in realtà non appare molto diversa da oggi), tra cui alcune immagini delle conseguenze del terremoto del 1950.
Terminato il tour culturale ci riposiamo nello stesso locale di ieri a bere un delizioso frullato di frutta fresca. Si è fatto quasi buio. Compriamo da un’ambulante 2 sacchetti di pop corn e ci sediamo sotto i portici di Plaza de Armas mangiando e scrutando il movimento cittadino. Stanchi e affamati cerchiamo un ristorante che offra il menù del giorno a poco prezzo, dobbiamo compensare con tutto quello che abbiamo speso oggi. La Lonely ne propone uno nel quartiere di San Blas. Per arrivarci esploriamo zone che non avevamo ancora visitato. Spiacevole sorpresa, il ristorante citato non c’è più. Finiamo nella stessa catena di ristoranti di oggi, il Tabasco. Chiediamo il menù del giorno per 10 soles = 3 euro ca. a testa. Ci portano una zuppa di pomodoro e una di quinoa, 2 fajtas di pollo, un frullato di papaya (terribile sapeva di formaggio grattugiato) e uno di banana. Siamo comunque sazi e abbastanza soddisfatti. Voto 6 ½.
Stanchi e un po’ infreddoliti, siamo pur sempre a 3326 m, rientriamo in hotel. Domani sveglia alle 7.
Cuzco, Plaza de Armas. 2012, Giovanna Puccia © Tutti i diritti riservati |
Il volo Lima-Cuzco con la Taca Airlines, prenotato alcuni mesi fa per 60$ a testa, dura poco meno di 1 ora. L'aeroporto di Cuzco è davvero piccolo, sembra più una stazione. Il referente dell'hotel che abbiamo prenotato è fuori che ci attende.
Contratta il prezzo per un taxi. Saliamo. L'alpaca qui regna sovrano: sedili rivestiti in alpaca, cruscotto coperto di alpaca, tappetini di alpaca. É il regno degli acari :) É forse il taxi più sgangherato che abbia mai preso, supera di buon grado quello di Istanbul. Mentre il tassista litiga con il conducente di un camioncino proprio fuori dall'hotel, noi scendiamo in fretta perchè l'auto arranca. A fatica è riuscito a salire fin quassù e non sono certa che il suo freno a mano possa reggere ancora per molto.
Check-in, riponiamo le valigie e siamo già in strada.
In gran parte delle città sudamericane le strade sono attraversate da un'energia gioiosa e febbrile che a Cuzco diventa travolgente. Scendiamo fino a Plaza de Armas dove ci troviamo circondati da venditori ambulanti che offrono massaggi, burattini a dita, dipinti, CD e tatuaggi. Cuzco è una delle città più turistiche del mondo, ma nonostante le orde di turisti e la massiccia immigrazione dalle province e dopo gli anni di terrorismo, è una città relativamente sicura, dotata di discrete infrastrutture e abitata da una popolazione amabile e intraprendente. Proseguiamo per Av. El Sol, l'arteria commerciale della città, sempre molto trafficata. Decidiamo di mangiare al Los Toldos. 1/4 di pollo con patatine fritte, insalata, coca cola per 18,75 soles = 5,50 euro a testa. Si mangia bene. Voto 7.
L'altitudine si sente, ad ogni movimento azzardato il cuore mi batte a mille e quando non è il cuore a dare problemi è la mancanza d'aria e i giramenti di capo. Per questo motivo il nostro andamento è davvero lento. In Av. El Sol compriamo il Boleto Turistico che costa 130 soles = 38 euro ca. che ci servirà per accedere a quasi tutti i siti e i musei che visiteremo nei prossimi giorni. Sempre con molta calma raggiungiamo l'Iglesia Santo Domingo dove l'ingresso costa 15 soles = 4,4 euro, ma noi decidiamo di non entrarci anche perchè non si possono fare ne foto ne video. É però degna di nota perchè sono dipinti incantevoli arcangeli raffigurati come bambini andini in jeans e maglietta. Proseguiamo per le inquinatissime strade di Cuzco. Viste le auto che circolano non ci sorprende che l'inquinamento sia davvero un problema serio di questa città: l'aria è irrespirabile. Anche se il Governo ha stabilito che le auto più vecchie di 10 anni debbano essere cambiate, continuano comunque a circolare mezzi con almeno 20-30 anni di età. Questa è quindi la sola fonte d'inquinamento anche perchè l'unica fabbrica presente a Cuzco è quella della birra Cuzqueña. Ci viene detto inoltre che a Cuzco la polizia comunale è prevalentemente composta da donne perchè non sono "corruttibili" come invece lo sono gli uomini e alla domanda "Quant'è?" non cedono alla bustarella.
Percorriamo Santa Clara dove sorge la chiesa e il convento raramente aperti al pubblico, fino a raggiungere l'Iglesia de San Pedro di fronte alla quale viene ospitato il mercato, il cui trambusto si riversa tutto sul marciapiede. Un ricco spunto di vita popolare, costumi e tradizioni.
Cuzco, la Catedral. 2012, Giovanna Puccia © Tutti i diritti riservati
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Cuzco, mercato di San Pedro. 2012, Giovanna Puccia © Tutti i diritti riservati |
Cuzco, mercato di San Pedro 2012, Giovanna Puccia © Tutti i diritti riservati |
Cuzco, campesinos in Plaza San Francesco 2012, Giovanna Puccia © Tutti i diritti riservati |
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Comincia a farsi tardi,
qui si va incontro all'inverno e quindi diventa buio verso le 17.30-18. Sulla
strada del ritorno ci fermiamo in Plaza de San Francesco, molto animata. Ogni
domenica i campesinos, contadini di lingua quechua trasferiti in città dalla
campagna per lavorare, si riuniscono qui per divertirsi e vendere le proprie
mercanzie. Si cucina il cuy (porcellino d'india) e altri piatti tipici.
Ci fermiamo a bere un
ottimo frullato di frutta fresca per 6 soles = 1,75 euro in un locale adiacente
a Plaza de Armas. Comincia a far freddo e sulla via del ritorno ci fermiamo
nella bottega di una vecchina per comprare 2 berrette di alpaca per 15 soles =
4,40 euro in totale.
23 aprile 2012
Ci svegliamo presto e
dopo colazione ci incamminiamo fino a raggiungere le rovine di Sacsaywamán. La
salita, per noi che non siamo allenati, ci prende quasi un'ora. Arrivati
all'entrata mostriamo il nostro Boleto Turistico per poter accedere
gratuitamente. Ci si avvicina una guida, che inizialmente non avevamo
considerato, ma che in seguito si è rivelata molto più utile del libro che in
merito non forniva molte spiegazioni.
Questa imponente rovina è la più suggestiva tra quelle situate nelle immediate vicinanze di Cuzco. Il nome in lingua quechua significa "falco soddisfatto". Sembra un sito molto vasto, anche se ciò che appare oggi visibile corrisponde solo al 20% della struttura originaria. Il sito è composto da tre aree distinte, di cui la più singolare è quella delimitata da magnifiche mura a zig zag poste su tre livelli che costituiscono le fortificazioni. Di fronte si trova la collina Rodadero, dove sono presenti una serie di belle panche finemente scolpite nella pietra conosciute come "il trono degli inca". Tra le due aree troviamo in mezzo un grande spiazzo pianeggiante dove si svolge lo spettacolo dell'Inti Raymi il 24 di giugno. Edwin la nostra guida, ci spiega scrupolosamente tutto ed è pure un bravo venditore: ci rifila anche un CD che dice sia stato composto da suo fratello. In totale ci prende 20 soles per la guida + 20 soles per il CD. Contrattiamo anche il prezzo per la gita che vorremmo fare domani: Pisaq e altri 3 siti inca presenti sullo stesso itinerario che faremo al ritorno. Tutto per 80 soles = 23,50 euro. Ci sembra un buon prezzo, sopratutto se paragonato a quello che ci aveva fatto l'agente dell'hotel (140 soles solo per Pisaq andata e ritorno).
Questa imponente rovina è la più suggestiva tra quelle situate nelle immediate vicinanze di Cuzco. Il nome in lingua quechua significa "falco soddisfatto". Sembra un sito molto vasto, anche se ciò che appare oggi visibile corrisponde solo al 20% della struttura originaria. Il sito è composto da tre aree distinte, di cui la più singolare è quella delimitata da magnifiche mura a zig zag poste su tre livelli che costituiscono le fortificazioni. Di fronte si trova la collina Rodadero, dove sono presenti una serie di belle panche finemente scolpite nella pietra conosciute come "il trono degli inca". Tra le due aree troviamo in mezzo un grande spiazzo pianeggiante dove si svolge lo spettacolo dell'Inti Raymi il 24 di giugno. Edwin la nostra guida, ci spiega scrupolosamente tutto ed è pure un bravo venditore: ci rifila anche un CD che dice sia stato composto da suo fratello. In totale ci prende 20 soles per la guida + 20 soles per il CD. Contrattiamo anche il prezzo per la gita che vorremmo fare domani: Pisaq e altri 3 siti inca presenti sullo stesso itinerario che faremo al ritorno. Tutto per 80 soles = 23,50 euro. Ci sembra un buon prezzo, sopratutto se paragonato a quello che ci aveva fatto l'agente dell'hotel (140 soles solo per Pisaq andata e ritorno).
2012, Giovanna Puccia © Tutti i diritti riservati |
2012, Giovanna Puccia © Tutti i diritti riservati |
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Torniamo in hotel e ci
rilassiamo un'oretta. Per il pranzo cerchiamo il ristorante consigliatoci
dalla proprietaria dell’hotel, ma quando lo troviamo l’impressione è
spiacevole: la puzza che aleggia nell’aria non ci convince proprio! Optiamo
quindi per il Ristorante Tabasco giusto a fianco a quello cercato. Si mangia
discretamente, la carne di alpaca è un po’ dura e i miei nachos al posto del
formaggio fuso erano spruzzati con una specie di reggiano. Costo totale 55
soles = 12 euro ca. Voto 6.
Ci incamminiamo verso la Plazoneta San Blas percorrendo la stretta e lastricata
viuzza Cuesta San Blas. Questo è il quartiere bohèmien di Cuzco, popolato di
danzatori con bastoni infuocati, giocolieri e artigiani. Troviamo un’agenzia
che ci sembra abbastanza affidabile e compriamo i biglietti per il bus che fra
qualche giorno ci porterà a Puno. 100 soles = 30 euro a testa con pranzo e
fermate in alcuni luoghi di interesse inclusi. Sarà tutto molto turistico ma
almeno spezzeremo le 10 ore di viaggio. Girovaghiamo a casaccio per le vie di Cuzco, senza seguire un itinerario preciso. Decidiamo di sfruttare il nostro Boleto Turistico visitando il Museo Histórico Regional e successivamente il Museo de Arte Popular.
Il primo è allestito nell’edificio coloniale detto Casa Garcilaso de la Vega. Presenta una collezione disposta in ordine cronologico, inizia con punte di frecce del periodo preceramico e prosegue con alcune ceramiche e gioielli delle culture wari, pukara e inca. C’è anche una mummia di Nazca, alcuni tessuti inca e piccoli oggetti ornamentali d’oro.
Nel secondo sono esposte opere di artisti e artigiani che rappresentano uno spaccato della vita quotidiana. Raffigurano scene di ubriachezza nelle picanterie, di tortura sulla poltrona del dentista, di carneficina in una macelleria e perfino di un taglio cesareo. C’è anche una mostra di fotografie che ritraggono scene di Cuzco nella prima metà del secolo scorso (in realtà non appare molto diversa da oggi), tra cui alcune immagini delle conseguenze del terremoto del 1950.
Terminato il tour culturale ci riposiamo nello stesso locale di ieri a bere un delizioso frullato di frutta fresca. Si è fatto quasi buio. Compriamo da un’ambulante 2 sacchetti di pop corn e ci sediamo sotto i portici di Plaza de Armas mangiando e scrutando il movimento cittadino. Stanchi e affamati cerchiamo un ristorante che offra il menù del giorno a poco prezzo, dobbiamo compensare con tutto quello che abbiamo speso oggi. La Lonely ne propone uno nel quartiere di San Blas. Per arrivarci esploriamo zone che non avevamo ancora visitato. Spiacevole sorpresa, il ristorante citato non c’è più. Finiamo nella stessa catena di ristoranti di oggi, il Tabasco. Chiediamo il menù del giorno per 10 soles = 3 euro ca. a testa. Ci portano una zuppa di pomodoro e una di quinoa, 2 fajtas di pollo, un frullato di papaya (terribile sapeva di formaggio grattugiato) e uno di banana. Siamo comunque sazi e abbastanza soddisfatti. Voto 6 ½.
Stanchi e un po’ infreddoliti, siamo pur sempre a 3326 m, rientriamo in hotel. Domani sveglia alle 7.
Cuzco, San Blas. 2012, Giovanna Puccia © Tutti i diritti riservati |
Cuzco, San Blas. 2012, Giovanna Puccia © Tutti i diritti riservati |
Cuzco, Museo Historico Regional. 2012, Giovanna Puccia © Tutti i diritti riservati |
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Continua a leggere...il racconto di viaggio prosegue nel prossimo post!!!
Grande Gio! belle foto! Elena
RispondiEliminaCiao Ele tutto bene? che racconti di bello?
EliminaCiao gio, sono affascinato dal tuo lavoro, ho letto solo questo report e già tutto quello che fai lo trovo molto interessante, complimenti. Damiano (sub)
RispondiEliminaciao damiano grazie sei gentile come al solito! ho provato a cercare tua sorella in FB ma con il suo nome ce ne sono tante...prova a cercarmi tu (devi prima far amicizia o con max, mauro o onlysub x potermi vedere). ciaoooo
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