É incredibile come a Venezia tutto, ma proprio tutto si svolga sul mare.
Le ambulanze corrono a sirene spiegate lungo il Canal Grande, così
anche la polizia e i vigili del fuoco. Gli ambulanti vendono la loro
merce, spesso frutta e verdura, sulle barche, traendo il vantaggio di
poter coprire più zone della città durante il giorno. Gli imprenditori
fanno i loro affari utilizzando le barche come mezzi di trasporto: non
avevo mai visto fare un trasloco via mare. Tutto è veramente strano per
chi come me non è abituato alla totale mancanza di auto e motorini.
Nemmeno le biciclette sono presenti a Venezia.
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Un tratto del Canal Grande 2012 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati |
IL VIAGGIO (racconti e consigli)
Nemmeno 3 ore di autostrada ci separano da Venezia, dove giungiamo nel primo pomeriggio. Ho prenotato il parcheggio più economico della zona (Garage Europa 50 euro per 4 giorni) a Mestre dato che i parcheggi comunali di piazzale Roma a Venezia (ultimo stop possibile) sono carissimi. Con il bus della linea 4L (ma anche solo 4 va bene) giungiamo a piazzale Roma da dove prendiamo un vaporetto per San Marco. Il tabacchino per fare i biglietti è chiuso così appena salgo chiedo all'autista il biglietto e lui mi dice: "Se vuole lo fa quando scende". Se vuole?!?!? Ok, quando scendo gli chiedo quanto gli devo e lui mi dice: "Arrivederci signora le auguro una buona giornata". Vabbè mica insisto...
I vaporetti sono il tipico mezzo di trasporto urbano di Venezia, usati praticamente da tutti. Per i residenti il costo è irrisorio, ma per tutti gli altri è abbastanza caro: 6,50 euro a corsa. C'è però il Traghetto Turista che ti permette di attraversare il Canal Grande a soli 2 euro. Il nostro hotel trovandosi a metà strada tra Rialto e San Marco è servito sia dalla fermata di Rialto che da quella di San Marco ma per comodità vi suggerisco di scendere alla prima in quanto non ci sono ponti e ponticelli da attraversare, che con le valigie risultano un po' scomodi. Noi ovviamente scendiamo a San Marco (Vallaresso)!!!
Al primo impatto è un casino, tutte queste viuzze strette e buie ti mettono in confusione, poi non puoi nemmeno chiedere informazioni perché è tutto un gira a destra, gira a sinistra, passa il ponte che ti dimentichi subito quello che ti hanno appena detto. Comunque raggiungiamo facilmente l'Hotel San Luca dove ho prenotato per 4 giorni una depandance al costo totale di 200 euro. Metto subito le cose in chiaro: era una super offerta al 75% in meno del prezzo pieno dato che comunque siamo in bassa stagione. Al nostro arrivo una sorpresa: la depandance altro non è che un delizioso appartamento staccato dall'edificio dell'hotel, con 2 grandi camere matrimoniali, bagno, salotto e cucina. Fantastico! Il pensiero di non dover dormire con mia madre che russa mi riempie di gioia!
Il tempo di sistemare le valigie e siamo già al ponte di Rialto, il
più antico e sicuramente il più famoso dei quattro ponti di Venezia.
Data la stretta associazione con il mercato rionale lì vicino, il ponte,
una volta chiamato Ponte delle Monete, cambiò nome e diventò Ponte di
Rialto. Inizialemente costruito in legno fu distrutto e crollò diverse
volte nel corso dei secoli fino a quando venne ricostruito in pietra.
Oggi sono presenti negozi di souvenir su entrambi i lati.
Seguiamo
il consiglio dell'albergatore e andiamo in uno di quei ristoranti
"consigliati" da lui (in realtà credo che abbiano delle buone
percentuali sui clienti che portano). Il ristorante Da Gioia non è però
malvagio e il prezzo è ragionevole, spendiamo 45 euro in due.
Una
breve passeggiata per digerire, visitare il ponte di Rialto di sera e
scattare qualche foto e poi torniamo a casa perché fa' veramente freddo.
Mi addormento nel mio letto matrimoniale sola soletta.
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Le mie prime gondole
2012 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati |
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Ponte di Rialto by night 2012 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati |
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Tipico canaletto di Venezia 2012 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati |
Venezia è bella ma..... non ci vivrei mai. Ebbene sì, sarà banale, sarà il solito sentito dire, ma è la pura e semplice verità: Venezia è bellissima ma non ci vivrei mai, se non fosse altro per quella stramaledetta umidità che ti penetra e ti si attacca alle ossa senza mollarti un istante. E se come me, hai già qualche acciacco, è la fine, è una tortura perenne. Per il resto è una delizia.
Iniziamo la nostra giornata da dove avevamo lasciata ieri sera: Rialto. Al di là del ponte si estende la zona commerciale di Venezia dove tutte le mattina c'è il mercato della frutta-verdura e quello del pesce. La zona è molto ricca di negozi e bancarelle di souvenir, dove, stando bene attenti, si può trovare anche qualche pezzo di vetro di Murano originale. Visitiamo tutta la zona arrivando fino al sestriere (qui così si chiamano i quartieri) di S. Polo. Qui troviamo delle bancarelle che vendono panini con la porchetta, formaggi, prosciutti ecc...così decidiamo di fermarci a pranzare sulle panchine, complice anche la splendida giornata di sole. A 5 euro a panino ne prendiamo due con porchetta e verdure grigliate, davvero tutto delizioso. Consumato il nostro lunch ci incamminiamo verso quella che sarà la nostra destinazione finale: il Peggy Guggenheim, il museo di arte contemporanea, secondo solo al Guggenheim di New York. Prima però attraversiamo il sestriere di Dorsoduro con tutti i suoi campi (piazze) e le sue innumerevoli chiese.
Quando arriviamo al Peggy ho l'amara sorpresa di scoprire che l'unico giorno di chiusura è proprio il martedì!!! Decido che comunque non ci tornerò, se non fosse per quello che ho visto attraverso la vetrina del negozio chiuso: la scratch map travel ossia una cartina del mondo ricoperta di una pellicola color oro che si gratta via in base ai paesi o alle zone che si sono visitati nel mondo (per intenderci simili al gratta e vinci). Lo cercavo da tempo e non posso perdere questa occasione!
Siccome il museo è chiuso decidiamo di proseguire fino alla punta dell'isola, passando per la Chiesa della Salute arrivando fino alla dogana. Da qui si gode un'ampia visuale su tutto il bacino di San Marco, si vedono le isole di San Giorgio e della Giudecca a poca distanza. Ormai il sole sta calando e ci godiamo questo tramonto con una bella passeggiata per le Zattere, la via che costeggia il lato sud dell'isola. Qui si trova l'Università Belle Arti di Venezia, il circolo canottieri e ancora tante chiese.
Ormai è ora di cena. Questa volta vogliamo scegliere il ristorante senza condizionamenti e allora girovaghiamo per le viuzze di San Marco sbirciando i menu (e i prezzi) esposti all'esterno. Ne troviamo di allettanti a buon prezzo ma alla fine mia madre è terribilmente attratta dal ristorante Peppino, proprio dietro San Marco. Cerco di convincerla che è un ristorante da turisti e che probabilmente il menu da 12,90 euro che comprende primo + secondo + caffè è una sòla, nel senso che si mangerà da schifo. Mai opinione più sbagliata. Ho preso gli spaghetti al nero di seppia e una frittura mista. Tutto ottimo.
Un brevissimo giro in San Marco giusto per scattare qualche foto e subito a casa, il freddo è glaciale.
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Ponte di Rialto 2012 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati |
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Gondolieri 2012 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati |
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Bacino di San Marco 2012 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati |
Continua a leggere... Il racconto di viaggio prosegue nel prossimo post!