domenica 6 marzo 2011

Da Pai a Chiang Mai

La prima fermata del giorno è il tempio di Na Hoo a circa 2 km di distanza da Pai. Ospita una statua sacra del Buddha che pare abbia trasudato una volta dalla testa dell'acqua benedetta. Questo luogo è frequentato principalmente da thailandesi ed ha anche un piccolo mercato.
Abbiamo imparato come si prega nella religione buddhista: ci si inginocchia, si giungono le mani in segno di preghiera appoggiando le dita nello spazio che si trova tra gli occhi e poi ci si inchina appoggiando le mani a terra, questo per 3 volte. Facciamo delle offerte ai monaci e in cambio veniamo benedetti e purificati dal vecchio saggio monaco. Tutti peccati commessi nella vita passata e in quella presente ci vengono cancellati. Magari fosse vero!!!
Le offerte ai monaci possono essere di vario tipo, medicinali, soldi, cibo, insomma tutto quello che può servire ai religiosi per mantenere loro stessi e il tempio dove vivono per tutto il giorno, tutta la vita.

Anche quando ci si siede mai rivolgere i piedi diretti al Buddha
Il vecchio monaco che ci ha benedetto
2010 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati
Il tempio Na Hoo a Pai
2010 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati

Dal sacro al profano: ci fermiamo a bere in quello che viene considerato il miglior bar della città, il "Pai in love", un caffè che sorge su di una collina panoramica, molto affollato ma soprattutto frequentato da molti turisti.
Un paio di ore di auto e un gran senso di nausea per me dovute alle famose 272 curve e siamo di ritorno a Chiang Mai.
Il nostro volo è in serata quindi abbiamo a disposizione tutto il pomeriggio. Ci facciamo allora portare a visitare il centro di Orchidee e Farfalle, al Tiger Kingdom dove però ci rifiutiamo categoricamente di entrare, ai vari negozi di artigianato locale, alla fabbrica della seta thialandese, della seta dei paesi vicini India e Pakistan, alla fabbrica del cotone, a quella dell'argento...insomma dopo tutte quelle fabbriche non ne possiamo più e ci facciamo portare in aereoporto.
Salutiamo definitivamente Tom lasciandogli una lauta mancia. Non lo rivedremo  ne sentiremo mai più nonostante il consueto "ci becchiamo in facebook" o "ci scriviamo per mail".

2010 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati
2010 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati
2010 © Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati

Dopo l'ennesimo ritardo thailandese (un paio d'ore in totale) tocchiamo il letto del mediocre Twin Inn Hotel di Phuket alle 2 del mattino. Ma a quel prezzo, poco più di 15 euro a camera per notte, va bene.
Per fortuna passano poco più di 6 ore in quel posto rifilatoci da quel gentile signore che all'aeroporto all'una di notte riesce a convincere chiunque che il suo hotel sia il migliore e il più vicino al molo (peccato che scopriremo l'indomani di dover fare almeno 5 km!!).
Dopo un'estenuante trattativa con un'autista di tuc tuc arriviamo al porto dove ci imbarcano subito sul traghetto per Phi Phi Island.


Continua a leggere... Il racconto di viaggio prosegue nel prossimo post!

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