martedì 24 aprile 2012

La Valle Sacra: da Pisaq ad Ollantaytambo

Erwin e il "fratello" Jhon ci aspettano fuori dall'hotel alle 7 in punto. Lasciamo Erwin poco fuori città e ci dirigiamo verso Pisaq. Sorge già un'incomprensione per quanto riguarda l'orario. Jhon sostiene che il rientro è previsto per le 11-12, io ribatto e dico che gli accordi presi con Erwin erano ben diversi. Alla fine troviamo un compromesso e facendo tutto con calma si ritorna in hotel intorno alle 14.

Le rovine di Pisaq. 2012 ©, Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati.

La prima tappa è il sito di Pisaq, dove vi accediamo con il Boleto Turistico. 
Situata sulla sommità di una collina, la cittadella inca domina la sottostante Valle dell'Urubamba. Pisaq è famosa per i suoi terrazzamenti coltivati che si estendono sulle pendici meridionali e orientali della montagna. Questi terrazzamenti sono privi di gradini e i livelli sono collegati da scalinate diagonali realizzate con pietre conficcate nei muri di contenimento delle terrazze. Se dalla parte posteriore delle rovine guardate la montagna davanti a voi vedrete che la parete è perforata da centinaia di buchi: si tratta di tombe inca che sono state depredate dai tombaroli e che oggi sono praticamente inaccessibili ai turisti. La visita ci prende quasi 2 ore di tempo.
Tornando in paese ci fermiamo al mercato artigianale, il più grande ed importante della zona. Essendo comunque ancora molto presto non incontriamo praticamente nessuno. Il mercato ci appare però molto turistico, tutti vendono più o meno le stesse cose. Compriamo solamente 2 zampoñas profesional (che poi scopriremo essere non proprio "profesional"). Ci allontaniamo un po' dalla zona di mercato percorrendo le viuzze del villaggio. Compriamo delle bananine perchè il mio stomaco inizia a brontolare, poi per pranzo, quello vero, mangiamo le "empanadas" in quello che Jhon sostiene sia il ristorante migliore di Pisaq. E solo qui in Pisaq si fanno le vere empanadas. Sono una sorta di panzerotto farcito con a scelta, pollo, carne o formaggio. Proviamo anche la Inca Cola: terribile, il sapore è lo stesso di chewingum tipo Big Babol (ve le ricordate?). In totale pranziamo in 3 con 20 soles = ca 6 euro.
Sulla strada del ritorno ci fermiamo a vedere una "feira", ossia una festa paesana. In questo caso si tratta di una premiazione per il concorso del bestiame. Si elegge il miglior cuy, la miglior mucca, i migliori maiali ecc... Si beve la "chicha", tipica birra peruviana prodotta con mais fermentato.
Prima di far rientro a Cusco ci fermiamo per delle fugaci visite ai siti di Tambomachay, Pukapukara e Q'enqo.
Il primo, Tambomachay si trova a circa 300 metri dalla strada principale. Questo sito consiste in una vasca cerimoniale in pietra finemente lavorata che convoglia l'acqua di una fonte cristallina attraverso fontane tuttora in funzione. Per questo motivo è comunemente noto con il nome di El Baño del Inca; secondo alcuni il sito era dedicato al culto inca dell'acqua. In questo sito compriamo il nostro primo souvenir: una scacchiera in miniatura fatta a mano per soli 18 soles = 5,5 euro.
Il sito successivo, Pukapukara, si trova scendendo un centinaio di metri sul lato opposto della strada. Le rovine dominano la Valle di Cuzco. In particolari condizioni di luce, la roccia assume una sfumatura rosata. Si dice che si trattasse di un luogo utilizzato come casotto di caccia, una postazione di guardia e un punto di sosta per viaggiatori. La parte inferiore è composta da diverse camere residenziali mentre la parte alta era adibita a magazzini.
L'ultimo sito, quello di Q'enqo è costituito da una grande roccia calcarea sulla quale sono scolpite straordinarie incisioni simboliche, fra le quali i canali a zigzag. Si ritiene che tali canali servissero per il sacrificio rituale accompagnato dalla chicha o dal sangue. Se raggiungete la cima noterete alcune laboriose incisioni che rappresentano un puma, un condor e un lama, simboli del Perù. Discendendo di nuovo è possibile esplorare una grotta sotterranea con altari ricavati nella roccia.

I terrazzamenti di Pisaq. 2012 ©, Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati.
La "feira" del bestiame.
Il mercato artigianale di Pisaq.

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Prima di congedarci da Jhon ci accordiamo per quella che sarà la giornata di domani: per 120 soles = ca 35 euro, ci porterà a visitare la Valle Sacra per poi lasciarci ad Ollantaytambo.
Il pomeriggio a Cusco è da incubo. Spiego il perchè. Vogliamo prenotare il biglietto del treno che ci porterà da Aguas Calientes, ultimo paese raggiungibile coi mezzi prima del Machu Picchu. Sul sito della Peru Rail però la mia postepay non funziona e non possiamo fare la prenotazione. I posti inoltre sono limitati, quelli con gli orari e i prezzi migliori sono già esauriti! Ci dobbiamo affrettare. Decidiamo quindi di affidarci all'Ufficio Turistico per la prenotazione. Pensando che si tratti appunto di un servizio pubblico mi illudo che siano abbastanza onesti, ma purtroppo mi sbaglio. Il costo è nettamente superiore rispetto a quello proposto su internet (113 $ a testa al posto di 93 $) ma c'è da dire che oltra alla commissione applicata dall'Ufficio per il loro servizio, fanno anche un cambio super sfavorevole. Ok che fare, li prendiamo ugualmente a questo prezzo, ma attenzione se volete pagare con la carta di credito vi addebiteranno anche il 10% in più. Questo no, non lo vogliamo! Preferiamo pagare in contanti, dei quali però al momento siamo sprovvisti. Andiamo quindi allo sportello Bancomat ma la banca di Seba, avendo fiutato un furto internazionale, gli ha bloccato la carta dopo il primo prelievo effettuato qualche giorno fa! Non è possibile!!!! Io invece, ho lasciato le mie carte in hotel quindi siamo costretti a farci ritorno. Per accelerare i tempi prendiamo un taxi (prezzo fisso per la città 3 soles = 1 euro ca). Ritorniamo all'Ufficio Turistico dopo aver prelevato e paghiamo questi benedetti biglietti. Subito dopo ci rechiamo in un altro internet cafè per prenotare anche un hotel per domani sera quando pernotteremo ad Aguas Caliente. Troviamo il Margarita's House per 35 soles a camera = 10,50 euro, una delle sistemazioni più economiche, essendo questo l'ultimo paese prima del Machu Picchu tutto è più caro. Resta solo da prenotare il biglietto per il Machu Picchu ma non capisco il motivo per il quale una volta effettuata la riservazione, non riesco a pagare inserendo il codice assegnatomi. Comincio ad irritarmi! Andiamo in un altro Ufficio Turistico vicino ad Av. El Sol dove ci dicono che il codice vale 6 ore lavorative, oltre le quali se non viene effettuato il pagamento la prenotazione decade. Verremo domani mattina presto per pagare o fare una nuova prenotazione. Per oggi basta!
Una volta terminate tutte queste seccature andiamo a rilassarci un po'. Assistiamo ad alcune danze tradizionali al Centro Qusqo de Arte Nativa dove si entra con il Boleto Turistico. Ci stanchiamo presto ed inoltre è ora di cena. Seba sceglie un ristorante locale per cenare, vuole fare l'alternativo. Finiamo al ristorante Lion, dove per 5 soles a testa = 1,50 euro ci portano una zuppa non so di cosa, ma sicuramente con zampe di gallina, un pezzo di pollo secco accompagnato da riso secco, patate secche...e fredde. Non ci chiedono nemmeno se desideriamo bere qualcosa ma guardo sugli altri tavoli e vedo che nessuno degli altri commensali ha ordinato da bere. La zuppa la lasciamo a qualcun altro, il pollo e le patate le mangiamo ma solo perchè affamati. Appena terminato il "succulento" pasto ci alziamo e ce ne andiamo. E il conto direte voi? Non vi preoccupate, ve lo chiedono appena vi sedete, si paga in anticipo!!! Mai visto una cosa del genere...
Questa giornata impegnativa è terminata, ce ne andiamo a dormire stremati.

Pisaq. 2012 ©, Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati.
Zampoñas. 2012 ©, Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati.
2012 ©, Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati.

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25 aprile 2012
Prima di lasciare l'hotel consegnamo un sacchetto di indumenti da far lavare che ritireremo al ritorno fra qualche giorno. Lasciamo anche in custodia le nostre valigie, viaggeremo solo con un piccolo zaino a testa. 
Alle 8 puntuale come un orologio svizzero ci attende Jhon. Per prima cosa ci facciamo portare al Centro Machu Picchu per pagare i biglietti che ho riservato ieri sera. Fortunatamente la signora si accorge dell'errore che ho commesso attribuendo a Seba 112 anni durante la prenotazione (senza peraltro aver la possibilità di correggere). La cassiera sorridendo, si rivolge a lui dicendogli: "¿Sebastiano cuanti años tienes?" Risolto e acquistato.
Prima tappa della giornata il villaggio di Chinchero. Noto agli incas come "il posto dove nasce l'arcobaleno", permette di visitare delle rovine inca, una chiesa coloniale e di godere delle splendide vedute delle montagne. Per entrare nella chiesa occorre il Boleto Turistico.
Seconda tappa, molto più interessante, Moray. Ci si arriva attraversando il villaggio di Maras. Moray è sorprendente. Lo straordinario anfiteatro creato dai profondi terrazzamenti è uno spettacolo davvero affascinante. Sulle pareti di un'enorme cavità sono stati ricavati diversi livelli di terrazze concentriche, ciascuna delle quali sembra essere caratterizzata da un diverso microclima a seconda della sua profondità. Per questo motivo si ritiene che gli incas le utilizzassero come una sorta di laboratorio per scoprire quali fossero le condizioni favorevoli alle diverse coltivazioni agricole.
Seguitiamo per le saline di Maras, utilizzate per l'estrazione del sale sin dall'epoca degli incas. L'acqua ovviamente non è quella di mare, deriva da una sorgente di un piccolo torrente con acqua molto salina che viene deviata nelle pozze e fatta evaporare per produrre il sale che viene di solito, somministrato ai bovini. L'effetto complessivo è molto surreale.
Si è fatta ora di pranzo e Jhon ci porta ad Urubamba, in un ristorante turistico ma con anche clientela peruviana di ceto medio-ricco. Il menù è a buffet e costa 39 soles a testa = 11,50 euro. Jhon non paga, probabilmente ogni volta che accompagna qui dei turisti gli viene offerto il pranzo.
Con un'altra mezz'ora di auto arriviamo ad Ollantaytambo, un grazioso paese di 700 anime che si sviluppa attorno a Plaza de Armas. Prenotiamo all'Hostal Kiswar, proprio affacciato sulla piazza, la camera per domani sera, una tripla per un totale di 60 soles = ca 18 euro. Dopodiché ci rilassiamo su una panchina ad osservare gli abitanti del posto e i bambini giocare. Passeggiamo su e giù per il lungo viale che porta in stazione in attesa di essere imbarcati sul treno che ci porterà ad Aguas Caliente. Su questa via ci sono decine e decine di bancarelle e venditori ambulanti, qui potrete comprare souvenir o cenare.
Il nostro treno Expedition parte alle 19 ma occorre presentarsi ai cancelli almeno 30 minuti prima per dare la possibilità alle hostess di assistervi e assegnarvi il vostro posto. Questo treno è davvero molto lento, se potete prendetene un altro. A bordo offrono una bibita e un piccolo snack.
Quando arriviamo ad Aguas Caliente sono circa le 9 di sera. Fuori dalla stazione decine di procacciatori cercano clienti dell'ultimo minuto. Ed io che mi preoccupavo perché pensavo che non avremmo trovato nessun posto dove andare a dormire! Noi abbiamo già la nostra prenotazione all'Hostal Margarita's per 92 soles a notte = 27,50 euro ca.
La città sembra molto movimentata anche di notte, domani al rientro dal Machu Picchu la esploreremo con più calma. Ora è tempo di andare a dormire, domani sveglia prestissimo!!!

Il Villaggio di Chinchero.
2012 ©, Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati.
I terrazzamenti di Moray. 2012 ©, Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati.
2012 ©, Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati.
Salinas di Maras. 2012 ©, Giovanna Puccia. Tutti i diritti riservati.


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Continua a leggere...il racconto di viaggio prosegue nel prossimo post!!

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